Chi è Maria?
Perché noi la veneriamo e ricorriamo a lei?
La risposta ad entrambe le domande è racchiusa in unica parola, Madre. Così è invocata anche nel vostro meraviglioso Santuario, Maria, Madre della divina grazia.
Maria è Madre: Madre di Dio e Madre nostra. Per questo i cristiani, da sempre, La venerano con grande devozione. Per questo noi siamo qui stasera, perché questa è la casa di Maria, è la casa della Madre. Noi cristiani facciamo come in tutte le famiglie: la casa della madre rimane il punto di riferimento dei figli e delle famiglie nuove che hanno formato; rimane la casa che raduna e accoglie, fa unità e da gioia. Nella casa della madre ognuno si sente a casa. Così nella casa di Maria!
Maria è Madre per opera dello Spirito Santo e per aver detto di sì al progetto di Dio. Accanto a Lei uno sposo, san Giuseppe, che come Lei accoglie il progetto di Dio, non lo subisce, ma lo fa suo. Per quanto misterioso, il loro amore è veramente umano e frutto di libera risposta alla chiamata di Dio. Se la famiglia di Nazaret ci è indicata come modello non è per la straordinarietà degli eventi che l’hanno toccata, ma per la fede umile e gioiosa di questi due sposi che hanno costruito il loro progetto di vita affidandosi al progetto di Dio. Maria e Giuseppe indicano una strada di vita anche a noi, spesso tentati di costruire progetti accanto a quello di Dio o di piegare la volontà di Dio alla nostra. Insieme, Maria e Giuseppe, ci dicono che la felicità è frutto di una libertà accolta piuttosto che rivendicata e di una scelta perseguita con fedeltà nel tempo.
Maria è Madre vergine che concepisce il Figlio di Dio nella fede. Nel suo grembo la seconda Persona della Santissima Trinità assume la natura umana, diventa uomo senza smettere di essere Dio. Noi riconosciamo che Gesù, nato da Maria, è vero uomo e vero Dio. Per questo motivo, fin dai primi secoli, i cristiani chiamano la Vergine di Nazaret Madre di Dio e noi così la invochiamo ogni volta che recitiamo l’Ave Maria. Ci pensate? Una piccola donna è Madre di Dio! Un concilio, celebrato a Efeso nel 431, definì che a Maria si poteva correttamente attribuire questo titolo.
Dall’alto della croce Gesù ha affidato a Lei una maternità universale. Indicando Giovanni, Le dice: Donna, ecco tuo figlio! E al discepolo: Ecco tua madre! (Gv 19, 26.27). Fin dall’inizio, i cristiani hanno riconosciuto che Giovanni rappresentava in quel momento tutti i discepoli, anzi tutti gli uomini. Così Maria è invocata come Madre della Chiesa e, siccome l’umanità tutta è chiamata ad entrare nella Chiesa, Maria può essere invocata come Madre degli uomini che contribuisce a generare alla fede con la sua premurosa e preveniente intercessione.
Ai piedi della croce Maria è Madre dolorosa perché soffre grandemente, ma anche perché il suo dolore è misteriosamente unito al dolore salvifico di Cristo. Il santo vecchio Simeone le aveva annunciato: Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione – e anche a te una spada trafiggerà l’anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori (Lc 2, 34-35). Questo ora si compie e così Maria è associata da suo Figlio all’opera della Redenzione.
Maria è Madre che attende in preghiera con gli Apostoli il dono dello Spirito Santo. Maria continua ad esercitare anche oggi nella Chiesa la sua maternità come segno di consolazione e di sicura speranza. Noi la invochiamo Aiuto dei cristiani, Rifugio dei peccatori, Salute degli infermi e Consolatrice degli afflitti perché la sappiamo presente con sguardo e cuore di Madre nella nostra preghiera, nei nostri smarrimenti, nelle nostre malattie fisiche e spirituali, nelle fatiche personali e sociali. Dante la canta così: «Donna, se’ tanto grande e tanto vali, / che qual vuol grazia e a te non ricorre, / sua disïanza vuol volar sanz’ali. / La tua benignità non pur soccorre / a chi domanda, ma molte fïate / liberamente al dimandar precorre» (Paradiso, XXXIII).
Ecco perché in questo Santuario veneriamo Maria come Madre della divina grazia. La grazia divina è la benevolenza di Dio verso di noi e ha un nome: è Gesù in persona. Maria ci accompagna e ci indica il suo Figlio come via, verità e vita, per il tempo e per l’eternità. E ogni volta che veniamo nella sua casa ci ripete con amorevole dolcezza ciò che disse ai servitori a Cana: Qualsiasi cosa vi dica, fatela (Gv 2, 5). Amen.