Care sorelle, cari fratelli e sorelle,
rileggiamo le letture con l’aiuto di tre lenti riprese dal Prefazio dell’odierna solennità.
Benedetto insegna agli uomini di tutti i tempi a cercare il Padre nel retto sentiero
Siamo rinviati alla ricerca di Dio, tanto importante per Benedetto e per noi, come abbiamo pregato nel Salmo: Ho cercato il Signore: mi ha risposto e da ogni paura mi ha liberato… Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo salva da tutte le sue angosce.
Il monito è a non dare per scontata la presenza di Dio nella nostra vita. Abbiamo ascoltato qualche giorno fa una parola molto dura di Gesù: Molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni?…”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me…” (Mt 7, 22-23). La relazione con Dio non è acquisita una volta per tutte e non può essere capitalizzata. Bisogna continuare a cercare Dio. E il retto sentiero della ricerca è Cristo, precisamente la sua umanità. In Gesù si incontrano Dio e l’uomo, Dio alla ricerca dell’uomo e l’uomo alla ricerca di Dio. Percorrere questo retto sentiero vuol dire avere gli stessi sentimenti di Cristo che si fece obbediente al Padre fino alla morte (cfr Fil 2, 8). Declinare nella nostra vita l’obbedienza di Cristo è l’unica strada che non ci inganna nella nostra ricerca di Dio. Le molte obbedienze della vita quotidiana, vissute nella fede e nell’amore, ci mettono alla scuola di Cristo per imparare da Lui a praticare la sua Parola e il suo esempio (cfr Gv 13, 15).
Benedetto volle se stesso e i suoi figli offerti al servizio di Dio
C’è una domanda che ci portiamo dentro di fronte allo spettacolo di morte che il mondo mette in scena: «Che cosa posso fare io perché questo mondo cambi, perché torni la pace, perché gli uomini si aprano alla salvezza di Dio?». È una domanda che, quando è vera, provoca le vertigini e può portare allo scoraggiamento, suggerendo visioni depressive («la mia vita è inutile») o intimistiche («meglio che io pensi a me, alla mia famiglia, al mio gruppo»). La Parola di Dio, riletta alla luce dell’insegnamento di san Benedetto, apre una prospettiva diversa: Scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi dunque di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri… rivestitevi della carità… E la pace di Cristo regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. La Parola ci fa scoprire che Dio è il vero punto di contatto con il mondo: è perché siamo Scelti da Dio, santi e amati che possiamo vivere relazioni nelle quali superiamo individualismo ed egoismo e attraverso le quali possiamo iniettare nel mondo il lievito della carità, della prossimità, del servizio che trasforma il mondo e pone basi di fraternità e di pace. Uniti a Dio in Gesù Cristo, offerti al suo servizio, nulla ci è impossibile perché nulla è impossibile a Dio. Questa è la vera risposta alla domanda che preme nel nostro cuore: metterci seriamente e generosamente al servizio di Dio.
Benedetto, dottore di sapienza spirituale nell’amore alla preghiera e al lavoro
San Benedetto è maestro di sapienza spirituale, insegna cioè la saggezza che viene dallo Spirito e conduce a vivere senza opposizione tra tempo ed eternità.
Preghiera e lavoro – i due pilastri dell’edificio monastico benedettino – non sono per noi cristiani due poli della vita, ma un continuum che ha lo stesso obiettivo, Dio, cercato nella Liturgia e nell’opera di trasformazione del mondo. Preghiera e lavoro diventano luoghi della presenza rivelatrice di Dio, in entrambi il cristiano si lascia raggiungere e incontrare dal suo Signore: Qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie per mezzo di lui a Dio Padre.
Ecco, carissimi, l’augurio che ci scambiamo e portiamo gli uni per gli altri nella preghiera: essere uomini e donne che cercano Dio, il suo volto, alla scuola di Cristo, mettendoci al suo servizio nella preghiera, nel lavoro, nella carità. Amen!